MATRIMONIO IN SICILIA: TUTTO SULLE TRADIZIONI DELLA BELLA TRINACRIA (pt.1)

La Sicilia è un universo fatto da tanti mondi. L’isola è stata storicamente segnata dal passaggio di popoli che, nei secoli, se la sono contesa, l’hanno forgiata e hanno portato con sé i propri riti e le proprie tradizioni e, ancora oggi, echi di dominazione greca, araba, normanna, spagnola, offrono una varietà di paesaggi e possibilità pronte a soddisfare le esigenze di qualsiasi coppia di sposi.

Dal mare alla montagna, dalle colline dell’entroterra alle isolette delle Egadi o le Eolie che nulla hanno da invidiare alle Hawaii, sposarsi in Sicilia è un viaggio tra banchetti, tradizioni e folklore. In questo articolo, scopriremo quali sono le usanze che hanno caratterizzato, e caratterizzano, il matrimonio nella splendida Trinacria!

DICHIARAZIONI DI MATRIMONIO COAST TO COAST

Da una costa all’altra, le usanze che caratterizzavano la “benedizione” da parte della famiglia della sposa sono diverse e davvero curiose!

Ad esempio, a Noto la madre del futuro sposo andava a trovare la probabile consuocera, portandole un pettine da telaio. La madre della sposa, di contro, ricambiava consegnando un altro tipo di pettine che era diverso nel caso in cui la risposta fosse stata positiva o negativa!

In altre località, invece, la serenata sotto il balcone di lei aveva uno scopo diverso da quello attuale: oggi la serenata, tipico del folklore siculo, ha lo scopo di allietare la “vaneddra” della sposa la sera prima delle nozze. Un tempo era il modo di lui per dichiarare il proprio amore: se il padre della futura sposa spalancava le finestre, allora il matrimonio aveva luogo.

Si usava, anche, mettere un ceppo di fico d’india (detto “zzuccu”) o una spazzola di fronte la casa di lei. Se la famiglia della ragazza avesse accettato la proposta, avrebbe portato l’oggetto dentro casa; nel caso contrario, lo avrebbe fatto rotolare lungo la strada, palesando il rifiuto a tutto il circondario.

I VESTITI TRADIZIONALI

Che il bianco sia il colore della sposa siciliana non è da tradizione, anzi. Ricordate l’usanza di indossare qualcosa di blu? Bene, nell’Ottocento era l’abito delle spose di Terrasini ad essere azzurro, mentre nel siracusano si usava aggiungere all’abito azzurro un tocco di rosso corallo nella collana, da cui pendeva un crocifisso d’oro giallo!

Ma l’abito più ricercato era quello della sposa di Milazzo, che non ha nulla da invidiare ai sontuosi abiti da stagione dei balli vittoriani: sempre azzurro, con larghe maniche che cadevano dalle spalline e una gonna voluminosa, il tutto decorato da nastri, pizzi, merletti e perle.

NB. Una volta acquistato, era di malaugurio tenere l’abito a casa. Si affidava a parenti o amiche intime e lo si rivedeva il giorno delle nozze!

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