IL MATRIMONIO YOGA: COME VIVERLO IN MANIERA SANA SECONDO I VEDA

IL MATRIMONIO YOGA: COME VIVERLO IN MANIERA SANA SECONDO I VEDA

Lo yoga è una disciplina che aiuta ad instaurare un solido equilibrio tra il corpo, lo spirito e l’anima. All’interno di questo connubio, il matrimonio rappresenta un momento di massima tensione spirituale, in cui l’unione dei singoli destini della coppia ha uno scopo preciso: portare alla luce la perfezione del diamante da due stadi grezzi di carbone.

MARITO E MOGLIE NELLA PROSPETTIVA YOGICA

Da un punto di vista spirituale, la percezione che un marito ha della propria moglie e viceversa non si limita all’adempimento del ruolo di “marito e moglie”, ma si eleva ad un piano spirituale: accanto al marito vi è “la figlia di Dio” che è stata donata all’uomo dal Dio stesso per essere protetta. Il modo in cui ci si rivolge nei confronti della compagna/o è il modo in cui ci si rivolge a Dio stesso. Una protezione che agisce a livello fisico, emotivo e spirituale. E la moglie vedrà nell’uomo accanto a lei non solo il marito ma l’uomo che Dio ha scelto per lei con estrema fiducia e quindi dovrà prendersi cura di lui, incoraggiarlo nelle sue azioni ed essergli fedele sempre.

La prospettiva yogica del matrimonio permetterà un avanzamento dello spirito di entrambi i coniugi.

MATRIMONIO O CONVIVENZA? COSA DICONO I VEDA

Se nella cultura occidentale, e nella religione cattolica quindi, non c’è “giurisdizione” per quanto riguarda la liceità o meno della convivenza, la convivenza senza matrimonio è assolutamente pericolosa per i Veda, soprattutto per la donna. Vediamo perché!

Il matrimonio, nella cultura vedica, è visto come un’assunzione di responsabilità da parte dell’uomo -in particolare- nel creare una famiglia e di proteggere questa da qualsiasi problema di tipo materiale o emotivo, mentre per la moglie il ruolo principale è quello di prendersi cura della casa e dei figli.

L’antica sapienza vedica, estremamente fedele al matrimonio per la sua natura vincolante (sia esso di natura civile o religiosa), vedeva quindi la convivenza come una mancata presa di responsabilità da parte dell’uomo nel voler creare una famiglia. E’ come se nel caso in cui le cose andassero male, non essendoci un giuramento davanti a Dio, il “marito mancato” abbia un’uscita di emergenza dal rapporto conviviale.

Si parla di marito perché, sempre secondo la cultura vedica, per la donna è difficile che essa giunga alla decisione di convivere, essendo il suo istinto naturalmente portato alla formazione di una famiglia e alla crescita della prole.

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